BONSAI ALBICOCCO GIAPPONESE


In Giappone, il Prunus mume è da sempre considerato un
grande portafortuna, da regalare alla persona amata. La sua meravigliosa fioritura sui rami ancora nudi, che può essere bianca, o fuxia, appare come d’incanto in gennaio-febbraio, quando la natura circostante è ancora  immersa nel lungo sonno invernale. Grazie alla corteccia scura, aspra e irregolare, in pochi anni assume l’aspetto di un albero centenario, facendo sembrare un vero prodigio l’apparizione dei suoi splendidi fiori. Pur essendo un albero da frutto, questo  bonsai ha una buona resistenza agli attacchi dei parassiti, sia animali, sia vegetali; inoltre, è una essenza molto rustica, che può essere gestita anche dai bonsaisti meno esperti.

  

ESPOSIZIONE
In primavera, dopo la fioritura, è conveniente tenere il Prunus i in pieno sole: un’adeguata illuminazione permette al bonsai di vegetare con vigore, producendo rami robusti e foglie piccole (particolare importante per questa essenza che, se tenuta all’ombra, tende a generare foglie molto grandi).
In estate, invece, come per la totalità dei bonsai, l’Albicocco va tenuto all’ombra. Infatti, anche se è molto resistente al caldo, va ricordato che ciò non è vero per le radici, quindi, se non si dispone di un ambiente ombreggiato bisogna almeno coprire il vaso, in modo che l’apparato radicale non si surriscaldi, rischiando di andare incontro ad un marciume radicale.
In autunno, ci si può regolare come in primavera, esponendo il bonsai in pieno sole così da permettergli di vivere in salute la “seconda primavera”.
In inverno, il Prunus può  essere tenuto tranquillamente all’esterno. Nelle  regioni del nord Italia, è conveniente proteggere il vaso dalle gelate poiché, come già detto, la radice è la parte più sensibile agli sbalzi di temperatura.

 

ANNAFFIATURE
Questa essenza non ama il terreno umido, perciò l’annaffiatura si effettua irrigando abbondantemente il terriccio solo quando è ben asciutto, ripetendo l’operazione due o tre volte a distanza di qualche minuto, per fare in modo che il substrato assorba completamente l’acqua versata; poi, come già indicato, prima di riannaffiare bisogna accertarsi che il terreno si sia asciugato.
Specialmente durante la fioritura bisogna far attenzione a non esagerare con le annaffiature: un eccesso d’acqua farebbe cadere prematuramente i fiori compromettendo la possibilità di produrre frutti. In estate, è utile posizionare il bonsai in un sottovaso riempito di ghiaia mantenuta umida; questa sistemazione, oltre a mantenere un microclima più idoneo al bonsai, si rivela utile anche per scongiurare le infestazioni di ragno rosso.

 

POTATURA
A differenza della maggior parte dei bonsai, nel Prunus la potatura non va effettuata d’inverno; in questo periodo infatti, se una branca viene accorciata può subire il “ritiro di linfa” e seccarsi. Se, invece, occorre eliminare completamente un ramo dal tronco, l’operazione si può fare nella stagione invernale, utilizzando il tronchese sferico, ricordando di medicare il taglio con la pasta cicatrizzante, onde evitare pericolose infezioni, o brutte cicatrici.
Subito dopo la fioritura, con il tronchese concavo, si possono accorciare i rami fino al terzo internodo, per stimolare il bonsai a produrre i nuovi getti che porteranno i fiori l’anno successivo.

Nel mese di maggio, quando i rami saranno completamente sviluppati e avranno prodotto almeno 5-6 foglie, con la forbice lunga, si procede alla prima cimatura lasciando solamente un paio di foglie. In seguito ci può essere bisogno di effettuare una ulteriore cimatura; in questa fase è importante distinguere le gemme “a legno” (allungate) dalle gemme “a fiore” (tondeggianti) per salvare il maggior numero di queste ultime ed ottenere una fioritura più abbondante.

 

DEFOGLIAZIONE
Nel mese di giugno
si può effettuare la defogliazione, tecnica utile per ridurre la grandezza delle foglie. L’operazione si effettua con il defogliatore, eliminando tutte le foglie del Bonsai, lasciando solo il picciolo attaccato al ramo. Dopo pochi giorni, la pianta produce nuove foglioline, più piccole delle precedenti, che rendono il bonsai proporzionato e armonioso. La defogliazione è una tecnica che necessita di molta energia, quindi, ricordarsi di effettuarla esclusivamente su piante in perfetto stato di salute, poiché un bonsai sofferente potrebbe non riuscire a riprendere la vegetazione. Per maggior sicurezza, si può effettuare la defogliazione nella metà inferiore della chioma, dopo circa quindicici giorni, quando si vedono spuntare le prime foglioline, si completa l’operazione nella parte superiore.

 

RINVASO

Per non rischiare di perdere la fioritura, anche il rinvaso non va effettuato in inverno: il periodo migliore per rinvasare l’Albicocco giapponese coincide con la fine della fioritura, in febbraio. Quando anche l’ultimo fiore sarà caduto, si può estrarre il bonsai dal vaso, "grattando" il pane radicale con il rastrellino,  quindi, con l'apposita forbice per radici, si procede all’accorciamento dell'apparato radicale di circa 1/3; lasciando integra la zolla vicino al tronco.
Il substrato deve avere un buon drenaggio, perciò è consigliabile usare Akadama assoluta. 
Il vaso può essere smaltato o naturale, l’importante è che sia profondo, in modo da stimolare la produzione delle gemme fiorifere.
 
CONCIMAZIONE
Le concimazioni devono essere costanti per tutto il periodo vegetativo (marzo-giugno e metà agosto-metà ottobre). Fare attenzione a non esagerare con le dosi e usare preferibilmente fertilizzanti a lenta cessione, con una buona percentuale di fosforo (tipo Biogold, Aburukasu, ecc.)

 

APPLICAZIONE FILO
Il filo in alluminio si usa raramente su questa essenza, poichè i rami sono poco flessibili. Volendo comunque effettuare l’avvolgimento, va ricordato che per ottenere una curvatura definitiva il filo deve rimanere sui rami per diversi mesi, durante i quali bisogna controllare che il filo non segni i rami, perché il loro accrescimento è molto veloce.

 

DIFESA DAI PARASSITI
Le patologie alle quali può andare incontro il Prunus sono: afidi, ragno rosso, cocciniglia, marciume radicale, ecc. Una difesa efficace  è rappresentata da trattamenti preventivi effettuati a cadenza quindicinale, con l'insetticida-anticocciniglia.
Contro il marciume radicale, sono sufficienti 1-2 trattamenti l’anno con il TRV.

 

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