Bella e impossibile: questa, in sintesi, è la descrizione più appropriata che si può fare della Serissa. Come una bella donna, affascinante e capricciosa, questa pianta ci attrae dal primo momento e difficilmente resistiamo all’impulso di portarcela a casa, per ammirarla e mostrarla, orgogliosi, ai nostri amici. Ma è proprio in casa che iniziano i problemi di convivenza: abituata al dolce clima dell’estremo oriente, questa delicata essenza mal sopporta la penombra delle nostre abitazioni e, dopo solo qualche giorno, inizia a dare segni di insofferenza, con foglie che ingialliscono e cadono, germogli che si allungano in modo spropositato e totale assenza di quei deliziosi fiorellini che gli avevamo visto sbocciare in precedenza.
Ma, niente paura: in queste pagine cercheremo di illustrare quali sono le preferenze, i bisogni e... i capricci dei quali dobbiamo tener conto, per far si che la “bella straniera” rimanga sempre vicino a noi.
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ESPOSIZIONE
Cotrariamente a quanto si crede comunemente, la Serissa è una essenza abbastanza resistente al freddo, perciò, nelle regioni del centro e del sud può vivere all’aperto tutto l’anno, mentre nelle regioni del nord va riparata dal freddo nei mesi invernali. Vediamo in dettaglio come regolarci:
Esposizione all’esterno
In primavera, periodo in cui spuntano le nuove foglie, la Serissa ama stare in pieno sole: un’adeguata illuminazione permette al bonsai di vegetare con vigore, producendo rami robusti, foglie piccole, vegetazione compatta ed uniforme.
In estate, invece, come per la totalità dei bonsai, va collocata all’ombra, poiché i raggi implacabili del sole estivo rovinerebbero in poco tempo la sua delicata “pelle”. Inoltre, la Serissa ama bere molto, quindi, se esposta al sole dovremmo portargli dell’acqua almeno due volte al giorno.
In autunno, ci si può regolare come in primavera, esponendola in pieno sole così da permettergli di vivere in salute il periodo vegetativo che, nelle regioni del centro-sud si protrae da settembre a novembre.
In inverno, come gia detto in precedenza, nelle regioni del centro-sud, possiamo tenerla tranquillamente all’esterno, magari proteggendo il vaso dalle gelate. Mentre, al nord conviene ripararla in serra, o addirittura in casa.
Esposizione all'interno
Quando viene tenuta in casa, la Serissa va accudita con maggior attenzione. Innanzitutto, non va dimenticato che la luce e l’acqua, sono assolutamente indispensabili per questa essenza, ancor di più rispetto agli altri bonsai. Anche se l’appartamento è luminoso, la pianta va posizionata davanti ad una finestra. Un sottovaso riempito di ghiaia bagnata contribuisce a mantenere la giusta umidità alla pianta, sia d’estate, quando fa caldo, sia d’inverno, quando i termosifoni accesi seccano l’aria. Questa sistemazione, oltre a mantenere un microclima più idoneo al bonsai, è utile anche per allungare gli intervalli tra una irrigazione e l’altra. Se la finestra è esposta al sole, andrà velata da una tenda per evitare che le foglie vengano ustionate dall'”effetto lente” creato dai vetri.
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ANNAFFIATURA
Servendosi di un annaffiatoio provvisto di soffione a fori sottili, il bonsai va irrigato abbondantemente, quando il terriccio si presenta asciutto, ripetendo l’operazione due o tre volte a distanza di qualche minuto per fare in modo che il substrato assorba completamente l’acqua versata. In estate, anche all’esterno, è utile sistemare il bonsai in un sottovaso riempito di ghiaia mantenuta umida.
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POTATURA 
Il periodo migliore per effettuare la potatura è alla fine dell’inverno: in questa stagione, infatti, la stasi vegetativa evita pericolose perdite di linfa dai tagli e la primavera alle porte velocizza la cicatrizzazione.
L’operazione si effettua con la tronchese concava e la scelta delle branche da accorciare o da eliminare dipende dallo stile del bonsai; in ogni caso vanno eliminati i rami che sviluppano in senso verticale, quelli che si incrociano, o che crescono verso l’interno e quelli che nascono sotto la base di un’altro ramo. Dopo aver effettuato la potatura, ricordarsi di medicare i tagli con la pasta cicatrizzante. Inoltre, contestualmente alla potatura, è conveniente effettuare anche la pinzatura dei rametti.
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PINZATURA
Con la Serissa, bisogna ricorrere più volte alla tecnica della pinzatura, allo scopo di mantenere la silhouette del bonsai che, se non cimato, diverrebbe un cespuglio informe in poco tempo.
Naturalmente, per non indebolire la pianta, e soprattutto per non perdere la fioritura, non bisogna tagliare ogni rametto appena spuntato, bensì, occorre aspettare che dalla chioma fuoriescano molti germogli, con almeno 5-6 internodi, quindi, usando la forbice lunga, si effettua il taglio dopo la prima coppia di foglie.
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DEFOGLIAZIONE
La Serissa non ama essere defogliata, sia perché le sue foglie sono già piccole, sia perché i rami senza foglie potrebbero “asciugarsi” e seccare facilmente.
RINVASO
Come per la potatura, il periodo migliore per il rinvaso coincide con la fine dell’inverno. Aiutandosi con un rastrellino si toglie circa 1/3 del terriccio, avendo cura di conservare 2/3 del pane di terra intorno alle radici. Il substrato deve avere un buon drenaggio, ma non deve asciugarsi troppo in fretta, quindi, va utilizzato un terriccio contenente sostanza organica che richiederà minori annaffiature d’estate. Ricordarsi di rinvasare solo piante in buona salute, poiché il rinvaso è una operazione delicata, che potrebbe dare il classico colpo di grazia ad una pianta sofferente.
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CONCIMAZIONE
La Serissa non si accontenta di sola acqua: per fiorire e per conservare il suo bel colore verde intenso, le concimazioni devono essere costanti e abbondanti, per tutto il periodo vegetativo (marzo-giugno e metà agosto-metà ottobre). Fare attenzione a non esagerare con le dosi e usare preferibilmente fertilizzanti con un alto tenore di fosforo (tipo Aburukasu, Polvere solubile, ecc.).
Per gli esemplari che vivono in casa, le concimazioni possono essere effettuate tutto l’anno.
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APPLICAZIONE FILO
Quando si applica il filo per orientare i rami, bisogna ricordare di non stringerlo troppo, altrimenti la corteccia potrebbe rimanere segnata. Per lo stesso motivo, l’avvolgimento va controllato mensilmente e va tolto se la corteccia risulta incisa.
Il filo si può applicare tutto l’anno, anche se il periodo vegetativo è il migliore, poiché i rami sono più flessibili.
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PATOLOGIE
Fortunatamente, questa pianta non è particolarmente soggetta ai parassiti, anche se può essere attaccata da Afidi, Aleuroidi, Cocciniglia e Ragno rosso; perciò, nella difesa dai parassiti ci si potrà limitare a dei trattamenti preventivi effettuati a cadenza mensile, con un insetticida ad ampio spettro.