BONSAI CARPINO


Il Carpino è un albero che merita un posto speciale nel campo bonsaistico: la
fitta ramificazione, le foglie piccole e profondamente nervate, unite alla facilità di lavorazione, rendono questa essenza particolarmente interessante, sia per l'esperto che vuole un bonsai pregiato, sia per il principiante, che può ottenere facilmente un discreto esemplare e si può permettere anche gravi errori, senza pregiudicare la salute del bonsai. Le specie utilizzate per la coltivazione a bonsai sono essenzialmente diverse: la più diffusa è Il Carpino bianco (Carpinus betulus) varietà autoctona, la quale in natura raggiunge i 20 metri di altezza, sopporta bene tutte le avversità e le potature anche drastiche. Sotto la scura corteccia, si trova un legno molto chiaro (appunto per questo viene chiamato “bianco”) caratteristica molto utile quando si effettuano le tecniche di scortecciatura. Il Carpino nero (Ostrya carpinifolia) è molto simile, con la differenza nel colore del legno rosso-bruno, inoltre ha un portamento più slanciato.

La specie più pregiata è invece il Carpino coreano (Carpinus  Turczaninowii) con foglie più piccole e soprattutto resistenti al caldo estivo, fattore molto importante che lo differenzia dal Carpino bianco o Carpino nero, i qual d'estate tendono a rimanere con le foglie "bruciacchiate" dal sole.

ESPOSIZIONE
In primavera, periodo in cui spuntano le nuove foglie, è conveniente tenere i Carpini in pieno sole: un’adeguata illuminazione permette al bonsai di vegetare con vigore, producendo rami robusti e soprattutto foglie piccole e dal colore intenso.
In estate, invece, come per la totalità dei bonsai, i Carpini vanno collocati all’ombra. Anche se questa essenza è molto resistente al caldo, va ricordato che ciò non è vero per le radici, quindi, se non si dispone di ambiente ombreggiato bisogna almeno coprire i vasi in modo che l’apparato radicale non subisca pericolosi sbalzi di temperatura. Oltre a proteggerli dal caldo, per compensare la secchezza dell’aria, tipica di questo periodo, è utile sistemare il bonsai in un sottovaso riempito di ghiaia mantenuta umida.
In autunno, ci si può regolare come in primavera, esponendo il bonsai in pieno sole così da permettergli di vivere in salute la “seconda primavera”.
In inverno, i Carpini possono essere tenuti tranquillamente all’esterno, magari proteggendo il vaso dalle gelate, poiché come già detto, la radice è la parte più sensibile agli sbalzi di temperatura.

ANNAFFIATURA
L’annaffiatura del Carpino non presenta particolari accortezze: il terriccio va irrigato abbondantemente quando si presenta asciutto, ripetendo l’operazione due o tre volte a distanza di qualche minuto per fare in modo che il terreno assorba completamente l’acqua versata.

POTATURA

Il periodo migliore per effettuare la potatura è l’inverno: in questa stagione, infatti, il bonsai è senza foglie e si può vedere chiaramente la struttura della pianta, inoltre, la stasi vegetativa evita pericolose perdite di linfa dai tagli effettuati. Soprattutto se il bonsai viene rinvasato, è opportuno effettuare un’adeguata potatura che compensi l’accorciamento delle radici.

La scelta delle branche da accorciare o da eliminare dipende dallo stile del Bonsai, in ogni caso vanno eliminati quei rami che sviluppano in senso verticale, e quelli che si incrociano. Dopo aver effettuato la potatura, ricordarsi di medicare i tagli con la pasta cicatrizzante.

PINZATURA

Per ottenere una crescita più equilibrata, in primavera si “pinzano” i nuovi germogli; l’operazione si effettua sui nuovi rametti con 6-7 internodi, accorciandoli dopo il secondo o terzo internodo con la forbice lunga.

DEFOGLIAZIONE
In maggio-giugno si può effettuare la defogliazione, tecnica utile per ridurre la grandezza delle foglie sul Carpino bianco, mentre non serve per il Carpino giapponese, il quale ha foglie già miniaturizzate. L’operazione si effettua, con l'apposito defogliatore, eliminando tutte le foglie del Bonsai, lasciando solo il picciolo attaccato al ramo. Dopo pochi giorni, la pianta produce nuove foglioline, più piccole delle precedenti, che rendono il bonsai proporzionato e armonioso. La defogliazione è una tecnica che necessita di molta energia, quindi, ricordarsi di effettuarla esclusivamente su piante in perfetto stato di salute, poiché un bonsai sofferente potrebbe non riuscire a riprendere la vegetazione. Per maggior sicurezza, si può effettuare la defogliazione nella metà inferiore del bonsai; dopo circa dieci giorni, quando si vedono spuntare le prime foglioline, si completa l’operazione nella parte superiore.

RINVASO

Come per la potatura, il periodo migliore per il rinvaso và dalla caduta delle foglie (novembre) al rigonfiamento delle gemme (marzo) prima che spuntino le nuove foglie. L’apparato radicale deve essere ridotto di 1/3 e, se necessario, con l'apposito rastrellino lo si può liberare completamente dal vecchio terriccio, lavorando “a radice nuda”. Il substrato deve avere un buon drenaggio, ma non deve asciugare troppo velocemente, perciò, non è opportuno usare Akadama assoluta, bensì, un terriccio contenente sostanza organica (tipo Terriccio Pronto). Ricordarsi di rinvasare solo piante in buona salute e, se l’inverno è particolarmente rigido, proteggere dal gelo i Carpini appena rinvasati. La forma del vaso da utilizzare, varia a seconda dello stile, in ogni caso, si preferisce il tipo in gres smaltato.

CONCIMAZIONE
Le concimazioni devono essere costanti per tutto il periodo vegetativo (marzo-giugno e metà agosto-metà ottobre). Fare attenzione a non esagerare con le dosi e usare preferibilmente fertilizzanti a lenta cessione, tipo Biogold, Hanagokoro, ecc.

APPLICAZIONE FILO
Il filo di alluminio può segnare facilmente la tenera corteccia del Carpino, quindi, si consiglia di avvolgere i rami con la rafia prima di procedere all’avvolgimento. Lo spessore del filo deve essere adeguato alla grandezza e alla flessibilità del ramo perciò, conviene disporre di misure diverse. Ricordarsi di avvolgere il filo con una angolazione di 45° (se le spire sono troppo ravvicinate, il filo non tiene) partire avvolgendo i rami più grossi e arrivando ai più sottili. Se il filo applicato non riesce a tenere il ramo in posizione si può applicare un’altro filo, l’importante è non farli incrociare.

DIFESA DAI PARASSITI
Le patologie alle quali può andare incontro il Carpino sono: Ragno Rosso, in estate; Oidio (mal bianco) in autunno.
Una difesa efficace è rappresentata da trattamenti preventivi effettuati a cadenza quindicinale, con insetticida-Acaricida, contro Ragno Rosso, seguito da un  anticrittogamico, contro le malattie fungine

 

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