Cascata (Kengai)

Il Kengai è lo stile delle piante cresciute in situazioni difficili, attaccate su pareti rocciose a picco sul mare, o in strette gole di montagna. L’aspetto generale descrive tutta la drammaticità di una esistenza grama, vissuta in un ambiente ostile, sferzato da vento e neve, nel quale poche essenze riescono a sopravvivere.

Questo stile, essendo particolarmente complesso, è consigliabile al bonsaista che abbia già acquisito una certa esperienza e che, soprattutto, abbia affinato il gusto estetico, indispensabile per evitare di creare “mostriciattoli sofferenti”.
Lo stile a cascata può essere realizzato con tutte le piante, anche se le più adatte sono: Ginepro, Olmo, Cotognastro, Rosmarino, Azalea e Glicine.

Nell’impostazione allo stile Kengai, bisogna tener conto che la crescita verso il basso è molto più lenta rispetto a quella naturale verso l’alto, perciò, il “materiale di partenza” deve essere già della lunghezza giusta; oppure, se coltiviamo un pre/bonsai che dovrà essere impostato a cascata, conviene tenerlo in un vaso che verrà poggiato su di un lato, in modo da far sviluppare orizzontalmente le branche che formeranno la cascata.

 

 

LE REGOLE D'IMPOSTAZIONE
Una volta piegato a “U” rovesciata, il tronco, che deve essere abbastanza lungo da scendere al di sotto della base del vaso, va piegato a “esse” con le curvature molto strette, le quali gli conferiranno un aspetto più vetusto.
Anche se “a testa in giù” il tronco segue le regole generali degli altri stili, con i rami che partono dal lato esterno delle curvature, in posizione opposta ma non simmetrica, con il più grande alla base e con branche sempre più corte, man mano che ci si avvicina all’apice inferiore.

Naturalmente, non ci saranno rami che crescono verso la parete interna, dove non c’è luce, mentre vanno ricordati i due canoni essenziali nella tecnica bonsai: asimmetria e conicità; queste proprietà vanno rispettate in tutte le fasi di formazione: dal tronco, ai rami, fino alla totalità del bonsai che alla fine deve risultare una figura conica e asimmetrica.
Infine, le radici debbono essere massicce ed evidenti, messe sul lato opposto della curvatura, in modo da bilanciare la massa vegetativa.
 
IL VASO
Il contenitore è sempre alto e slanciato (il vaso tozzo è indicato per la “semi-cascata”) può essere a pianta quadrata, tonda, esagonale o ottagonale; in gres naturale se il bonsai è una conifera, oppure smaltato se è una pianta da fiore o una latifoglia.
Nel caso di vasi quadrati, se il tronco è grosso il bonsai va collocato in modo che scenda al centro della parete; al contrario, se abbiamo un tronco esile, conviene collocarlo, rispetto a chi osserva, in modo che scenda lungo uno spigolo del vaso.
In natura, sotto queste piante c’è il vuoto, perciò, il vaso va sistemato sopra un alto tavolino.
 
Come detto all’inizio, lo stile Kengai è tipico di piante che vivono in situazioni estreme, martoriate dagli agenti atmosferici e dalla scarsità di nutrimento, perciò, mai come ora, è indicata l’applicazione delle varie tecniche di legna secca, come jin, shari, ecc.