LA CIMATURA DEI GERMOGLI

Come tutte le piante, il bonsai ha una crescita continua durante tutta la stagione primaverile, tende a rallentare in estate e riprende la vegetazione in settembre-ottobre, per arrestarsi completamente in inverno (in questa stagione, molte essenze perdono addirittura le foglie).

Durante questi periodi di crescita si vedono spuntare molti nuovi germogli, i quali si allungano velocemente e, se non vengono controllati, stravolgono completamente l’estetica del bonsai, trasformandolo in un cespuglio informe.

Per evitare questa trasformazione e mantenere il bonsai nella sua forma originaria, bisogna intervenire con la tecnica chiamata cimatura (o pinzatura).

 

Questa operazione, a seconda del tipo di bonsai va effettuata una o più volte l’anno (i Pini e i Ginepri una volta sola, mentre, l’Olmo l’Acero e molte altre essenze, anche tre volte l’anno). In ogni caso, la cimatura non va effettuata di continuo, pena l’indebolimento della pianta, bensì, solamente dopo che il bonsai ha prodotto una grande quantità di rametti, lasciando passare almeno un paio di mesi tra una cimatura e l’altra.

 

 

In questa sede cercheremo di illustrare le regole generali di questa tecnica, senza addentrarci nella mrìade di varianti ed eccezioni riguardanti le varie specie; regole che ci permetteranno comunque di avere dei buoni risultati per tutte le piante.

Le caducifoglie, come gli Aceri, le Querce, gli Olmi, ecc. sono le essenze che vegetano con maggior velocità e vigore, perciò, nel mese di aprile già può essere necessario intervenire con la prima cimatura. L’operazione si effettua con la Forbice Lunga sui rametti che hanno prodotto almeno 5-6 foglie, tagliando dalla base subito dopo la prima, o la seconda, foglia, naturalmente partendo dalla base.

In genere, si opera contemporaneamente su tutta la chioma, però, in presenza di piante con forte "dominanza apicale" (come gli Aceri, che tendono a crescere maggiormente nella parte superiore) per ottenere uno sviluppo armonioso, può essere conveniente cimare inizialmente solo i rametti che spuntano nella parte inferiore della chioma; dopo una decina di giorni, quando si inizia a vedere la nuova vegetazione, si accorciano energicamente quelli della parte superiore.

Successivamente, fino al mese di ottobre, può essere necessario ripetere l’operazione. In primavera inoltrata si possono cimare i bonsai sempreverdi e le conifere (Pini , Ginepri, ecc.)

Per le latifoglie, si opera nella modalità già descritta, mentre per i Pini si procede alla pinzatura delle candele: tecnica che consiste nell’eliminare i 2/3 delle candele, tagliandole con la forbice per conifere.

CIMATURA DEL GINEPRO
La cimatura dei Ginepro, invece, si esegue con le mani; questo perché i bordi delle scaglie tagliate con le forbici, dopo qualche giorno diventerebbero marroni, rovinando l’estetica del bonsai. L’operazione si effettua stringendo con l’indice e il pollice i ciuffi di vegetazione, quindi, utilizzando le stesse dita dell’altra mano, si rompe il ventaglio di scaglie che fuoriesce dal profilo.

Come per la potatura, non bisogna effettuare una cimatura drastica, sia per non indebolire la pianta, sia per evitare lo sviluppo di foglie ad aghi. Nel caso che, dopo la cimatura o la potatura, dovessero apparire gli aghi, non bisogna cedere alla tentazione di eliminarli perché se ne favorirebbe l’ulteriore sviluppo, perciò conviene aspettare che il bonsai torni da sé al suo stato normale.