I BONSAI DA INTERNO

I bonsai, per le loro piccole dimensioni, vengono in genere considerati come piante da interno: simpatici soprammobili viventi da tenere in casa, per goderne la compagnia il più a lungo possibile. Anche se a malincuore, dobbiamo sfatare questa credenza, affermando che

i bonsai da interno non esistono!

 

Tutti gli alberi, anche quelli coltivati in vaso, per vivere, germogliare e soprattutto per fiorire, hanno bisogno di un ambiente luminoso e aerato, un habitat che non si ritrova nelle nostre case in condominio, dove il sole fatica ad entrare dalle finestre e l’aria è ferma o disidratata dai termosifoni. Infatti, per quanto possa sembrare luminoso, un appartamento non può garantire ad una pianta l’illuminazione la necessaria per vivere rigogliosa.

Tutto questo non significa che sia impossibile tenere un bonsai in casa, bensì, che per farlo occorre avere delle accortezze dettate dal buon senso e dalla conoscenza delle esigenze di un organismo vegetale.

Innanzitutto, bisogna scegliere la specie adatta: i bonsai che meglio si adattano alle condizioni "ostili" di un’abitazione sono, in genere, quelli provenienti dai paesi della fascia tropicale; per facilitare la ricerca, ecco una lista di bonsai adatti, partendo dai più "facili" ai quali abbiamo dato il voto 10, fino ai più "esigenti" ai quali abbiamo dato il voto 7

Ficus (10) - Portulacaria (10) - Podocarpo (10) - Sagerezia (7) - Pepe (7)

 

IL POSTO ADATTO

Come già detto, l’elemento più importante è la luce, perciò, va da sé che il bonsai deve essere posizionato davanti ad una finestra; la tapparella deve essere tenuta sempre aperta, mentre, per filtrare eventuali raggi diretti del sole è necessario che vi sia una tenda tra la pianta e i vetri della finestra. Per aumentare l'illuminazione quando il bonsai è lontano dalla finestra, si può collocare sopra, a una distanza di 50-60 cm, una lampada a luce fredda da 6400K e con almeno 1.500 lumen.

Da aprile a ottobre, quando non ci sono pericoli dovuti al freddo, è buona norma tenere il bonsai in terrazzo per farlo vegetare in salute. Per non lasciare sguarnita la casa, si possono portar dentro gli altri bonsai (anche quelli "da esterno") a rotazione, per un periodo massimo di 10-15 giorni.

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L'IRRIGAZIONE

Il fabbisogno idrico varia a seconda della specie e del grado d’illuminazione, perciò, non esiste un calendario preciso sulla frequenza delle annaffiature. Per sapere se il bonsai ha bisogno d’acqua, occorre toccare il terriccio e "sentire" se è asciutto; se è umido si rimanda al giorno successivo per un ulteriore controllo; altrimenti, si procede all’annaffiatura bagnando un paio di volte a distanza di qualche minuto, per dar tempo al substrato di assorbire l’acqua. In casa, la frequenza delle irrigazioni dovrebbe essere da 1 a 3 volte la settimana; invece quando il bonsai viene tenuto all’esterno, d'estate potrebbe essere necessario annaffiare anche tutti i giorni.

L’altro elemento avverso che troviamo in casa è l’aria secca dovuta ai termosifoni; questo problema si risolve facilmente, sia mettendo le vaschette con l’acqua sui caloriferi, sia collocando la pianta sopra un sottovaso con della ghiaia che va mantenuta umida; l’evaporazione dell’acqua contenuta nel sottovaso, servirà a mantenere un microclima idoneo al bonsai.

 


Ficus (10)

Portulacaria (10)

 

 

Podocarpo (10)

 

Sagerezia (7)

Pepe (7)

 

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