Il rinvaso è l'operazione più importante ed anche la più delicata nella coltivazione di un bonsai: da questo intervento dipende il futuro della pianta, quindi, prima di rinvasare un bonsai sarà bene raccogliere tutte le informazioni necessarie e soprattutto scegliere l'epoca adatta, poiché un rinvaso effettuato a regola d'arte, ma nel momento sbagliato, può provocare la morte del bonsai; mentre un rinvaso "fatto male" ma eseguito nel periodo giusto, ha buone probabilità di successo. La regola che va rispettata scrupolosamente é la seguente:
il momento migliore per rinvasare un bonsai coincide con il periodo di riposo precedente alla stagione vegetativa.
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Quindi: A) Le piante da esterno (Aceri, Querce, Olmi ecc.) che vegetano in primavera, vanno rinvasate in inverno. B) Le piante da interno (Ficus, Pepe, portulacaria, ecc.) invece, essendo in genere specie tropicali che vegetano in estate, vanno rinvasate in primavera.
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Alcuni bonsaisti consigliano di rinvasare alla fine dell'inverno; questo discorso può essere valido nelle regioni dal clima particolarmente rigido dove, se non si possiede un posto riparato per proteggere il bonsai nel post-trapianto, si rischia che la pianta rimanga "paralizzata" dal freddo e non riesca a riprendere la vegetazione. Al contrario, nelle regioni del centro-sud (e anche al nord, se si dispone di un luogo riparato) da dicembre a marzo si possono effettuare i rinvasi delle piante da esterno e in marzo-aprile si rinvasano le piante da interno.
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CAMBIARE VASO? La scelta del vaso è condizionata da molteplici fattori, sia botanici sia estetici: se si vuole far crescere il bonsai, andrà cambiato il vaso con uno più grande; se il bonsai è già della misura voluta ed il vaso è proporzionato alla pianta, andrà lasciato il vaso originale oppure sostituito con uno delle stesse dimensioni.
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OGNI QUANTO? Solitamente, un bonsai va rinvasato ogni due anni, ma questo valore è puramente indicativo ed è influenzato da diversi fattori, quali l’età e la specie del bonsai ; infatti, le piante giovani vegetano più velocemente e può essere necessario rinvasarle ogni anno, così come le piante più vigorose (Ficus, Olmi, Carpini ecc.). Le piante più vecchie, che vegetano lentamente, vanno rinvasate ogni tre o quattro anni, come quelle più lente (Pini, Ginepri, e sempreverdi in genere).
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COME SI OPERA Le conifere e le sempreverdi vanno trapiantate lasciando integro almeno il 50% del pane radicale; mentre, alle piante spoglianti si può togliere completamente il terriccio, usando in tutti e due i casi, lo specifico rastrellino-paletta. Oltre a scegliere una giornata senza vento, per non far asciugare le radici capillari, è consigliabile preparare una vaschetta con acqua e vitamina B nella quale immergere l’apparato radicale dopo averlo opportunamente accorciato, con le forbici per radici. Una volta scelto il vaso adatto, si posizionano le retine di drenaggio sul fondo, passandoci un filo di alluminio lasciato più lungo, che servirà a fissare la pianta in modo che non si muova finché non avrà prodotto nuove radici. Dopo aver versato un po’ di terriccio si colloca il bonsai, leggermente decentrato, nel vaso; poi con l’aiuto di un bastoncino si inserisce bene il terriccio tra le radici in modo da non lasciare sacche d’aria. Infine, con la paletta si pressa bene il terriccio e si annaffia immediatamente, con un annaffiatoio provvisto di soffione a fori sottili. Successivamente, non concimare per almeno 20 giorni ma, aggiungere la vitamina B nell’acqua di irrigazione, ogni sette giorni, per un mese.
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