LA DEFOGLIAZIONE DEL BONSAI

Nella coltivazione di un bonsai, per realizzare un esemplare aggraziato ed armonioso, è di fondamentale importanza il rispetto delle proporzioni
Al riguardo, uno dei fattori che salta all'occhio immediatamente è: la larghezza delle foglie rispetto alla grandezza dell'albero.
Per ottenere delle foglie piccole, proporzionate alla misura del bonsai, il sistema più rapido ed efficace è quello della defogliazione; tecnica consistente nell'asportazione di tutte le foglie, in modo da indurre l'albero a produrre una nuova chioma, con foglioline più fitte e minute.

VANTAGGI
Oltre al rimpicciolimento dell'apparato fogliare, questa operazione fornisce altri vantaggi non trascurabili, come l'incremento della ramificazione; infatti, la produzione di nuove foglie comporta anche lo sviluppo di nuovi rametti, che rendono la chioma più fitta. Inoltre, specialmente gli Aceri, in estate tendono ad avere le foglie rovinate dal vento e dal sole, perciò, la defogliazione permette loro di avere un nuovo apparato fogliare che, in autunno, si colora di tonalità più intense e affascinanti.

CONTROINDICAZIONI
Questa tecnica richiede al bonsai molta energia; quindi, si applica ad anni alterni, su piante in perfetta salute, che non siano state rinvasate nella stagione precedente e che siano state ben concimate. Infatti, un bonsai debole, o molto vecchio, potrebbe non riuscire a "ripartire" con la vegetazione, rimanendo letteralmente stecchito.

SPECIE ADATTE
L'Acero è il bonsai che maggiormente viene sottoposto a questa operazione, che gli permette di arrivare all'estate con una bella chioma, fitta e rinnovata; ma anche tutte le altre caducifoglie possono essere defogliate. Invece, le sempreverdi non devono essere private delle foglie, poiché non riuscirebbero a produrre un nuovo apparato fogliare e seccherebbero in breve tempo (specialmente le conifere). Fanno eccezione a questo divieto alcune sempreverdi, come Ficus, Olivo, Quercia da sughero; in ogni caso, non va dimenticata la regola di operare esclusivamente su piante vigorose, in perfetto stato di salute.

IL PERIODO ADATTO
Questa tecnica va applicata quando il bonsai ha terminato lo sviluppo primaverile delle foglie. Questo periodo, in genere, corrisponde ai primi giorni di giugno. Naturalmente, a seconda della specie del bonsai e dell'andamento climatico, si può anticipare o posticipare l'operazione che, comunque, non va fatta prima del 15 maggio, o dopo il 15 giugno.  E' molto importante rispettare i tempi poiché, defogliando il bonsai troppo presto, o troppo tardi, si rischia di ottenere l'effetto contrario, con la crescita di poche foglie e più grandi del normale.

COME SI OPERA
Con lo speciale defogliatore, le foglie vanno eliminate  tagliando il picciolo a metà, facendo attenzione a non toccare le gemme ascellari che si trovano alla base del picciolo stesso; eventuali monconi cadranno al momento della nascita delle nuove foglie. Per scongiurare il pericolo di "mancato risveglio" si può effettuare la defogliazione in due tempi: si asportano solo le foglie della metà inferiore della chioma; dopo 7-10 giorni, quando si vedono spuntare le nuove foglioline, si procede al taglio della metà superiore. 

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LE CURE POST-INTERVENTO
Il bonsai defogliato va collocato in un luogo luminoso e protetto dal vento, possibilmente esposto a sud-est, in modo che prenda il sole del mattino e rimanga ombreggiato nel pomeriggio.   
Le annaffiature vanno diradate, poiché l'assenza di foglie riduce drasticamente il fabbisogno idrico; in ogni caso occorre bagnare ogni volta che il terriccio si presenta asciutto.  Invece, le nebulizzazioni sulla chioma si possono effettuare anche più volte al giorno, per favorire lo sviluppo dei nuovi germogli.
Assoluntamente, non bisogna concimare finché non sono spuntate tutte le foglie; solo allora si può procedere alla concimazione, preferibilmente con il Biogold.
Infine, dopo 15-20 giorni, quando iniziano a spuntare germogli più vigorosi degli altri, vanno accorciati prontamente, per mantenere la silhouette del bonsai.