Il Pino dei buddisti: così viene chiamato in estremo oriente il Podocarpo. Questo appellativo è dovuto all’antica usanza dei monaci buddisti di adornare i loro templi con piante di questa specie. In natura Il Podocarpo può raggiungere i 40 metri d’altezza, con un portamento sinuoso ed raffinato, grazie alla sua vegetazione compatta, con foglie robuste ma nello stesso tempo dall’aspetto delicato. Il tronco è caratterizzato da una spessa corteccia che si fessura longitudinalmente, conferendo all’albero un aspetto austero e "vissuto".
La particolarità che rende veramente speciale questo bonsai, è la possibilità di vivere sia in casa sia all'aperto; infatti, a differenza delle altre conifere (Abete, Pino, Ginepro, Tasso, ecc.) che, se tenute all'interno vanno incontro a morte certa, il Podocarpo in appartamento vegeta rigoglioso al pari del Ficus, o della Portulacaria.
Inoltre vive benissimo anche all'esterno, al sole come all'ombra, producendo generosamente foglie piccole a ciuffi compatti.
Infine, è un bonsai molto resistente alla siccità, infatti riesce a riprendersi anche dai traumi più gravi come la perdita di foglie per mancanza d'acqua, incendi, capitozzature, attacchi da parassiti, ecc. Tutto questo lo rende particolarmente adatto alle cure del bonsaista principiante, il quale può permettersi qualunque errore di coltivazione con il minimo rischio di perdere il bonsai.
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ESPOSIZIONE ALL’ESTERNO
In primavera, il bonsai va collocato in pieno sole; questo permette di ottenere ciuffi di foglie compatti, con internodi corti e rami robusti.
In estate, per evitare che il sole provochi delle bruciature sulle foglie, conviene tenerlo in posizione ombreggiata; inoltre, questa collocazione permette di eludere il pericolo di surriscaldamento delle radici.
In autunno, ci si può regolare come in primavera, rimettendo il bonsai al sole. Una esposizione ben illuminata, permette al bonsai di vegetare ancora e di arrivare all’inverno in condizioni ottimali.
In inverno, si può tenere all’aperto in pieno sole, riparato dalla tramontana.
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ESPOSIZIONE IN CASA
Come già detto, questa essenza può vivere tranquillamente tutto l’anno in appartamento, naturalmente in una posizione nella quale ci sia luce a sufficienza. Per conservare una struttura compatta, con foglie piccole e folte, nel mese di aprile si può collocare il bonsai in terrazzo, al sole, dove produrrà la nuova vegetazione nelle migliori condizioni (ricordarsi di fare un passaggio graduale, tenendolo una settimana fuori all’ombra, prima di metterlo al sole).
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ANNAFFIATURA
Grazie al suo metabolismo lento, il Podocarpo non deve essere bagnato spesso; in casa, mediamente, si annaffia una o due volte la settimana.
Naturalmente, questa è una indicazione approssimativa: come per gli altri bonsai, va tenuto d’occhio il terreno e, solo quando si presenta asciutto, va irrigato bene, bagnandolo 2 volte a distanza di qualche minuto, in modo da essere certi che l’acqua venga assorbita da tutto il substrato.
All’esterno, per sapere quando annaffiare, vale la stessa regola di controllare il terreno, che si asciugherà in tempi diversi a seconda della stagione.
POTATURA
La potatura dei rametti si può effettuare tutto l’anno, seguendo le regole generali (eliminare i rami che si sviluppano in senso verticale, che si incrociano, che vanno verso il tronco, che crescono sotto altri rami, che sono paralleli, ecc.
Invece, quando si debbono accorciare, o eliminare, delle branche grandi (oltre 1/2 cm. di diametro) bisogna operare in inverno, avendo l’accortezza di medicare i tagli con la pasta cicatrizzante.
PINZATURA
Anche se questo bonsai tende a vegetare tutto l’anno, in genere si effettua una sola pinzatura a fine primavera, quando la pianta ha prodotto una considerevole quantità di nuovi getti. Questa operazione è utile per mantenere la chioma fitta ed uniforme; con la forbice lunga, bisogna pinzare solo i nuovi getti che spuntano in maniera esuberante, al di fuori della silhouette.
RINVASO
Gli esemplari giovani vanno rinvasati ogni 2-3 anni, mentre, quelli più vecchi ogni 3-5 anni; in ogni caso, prima di procedere al trapianto, bisogna togliere il bonsai dal vaso e controllare se ce n’è veramente bisogno. Il periodo migliore per il rinvaso è quello invernale e si effettua riducendo l’apparato radicale di 1/3, lasciando integro il pane di terra per i restanti 2/3.
Il terriccio deve essere sciolto e deve avere un buon drenaggio, perciò, si può utilizzare la terra Akadama, assoluta o miscelata con altri terricci (tipo Terriccio Pronto).
Ricordarsi di rinvasare solo esemplari in perfetta salute; inoltre, nei giorni successivi all’operazione, è buona norma tenerli all’ombra e spruzzare la chioma con acqua e vitamina B.
CONCIMAZIONE
Le concimazioni devono essere costanti per tutto il periodo vegetativo (da marzo a ottobre). Si possono usare fertilizzanti a lenta cessione (tipo Biogold o Hanagokoro) ogni 50-60 giorni, oppure un concime liquido ogni 10-15 giorni.
Nel periodo invernale, se il bonsai viene tenuto in casa, si può continuare la concimazione, avendo l’accortezza di somministrare metà dose di fertilizzante (non usare l’Hanagokoro in casa, poiché c’è il rischio di uno sviluppo di moscerini).
APPLICAZIONE FILO
Per orientare i rami nella direzione voluta, si utilizza il filo di alluminio ramato. L’avvolgimento può essere eseguito tutto l’anno, usando un filo dello spessore adeguato alla grandezza del ramo (in genere, 1/3 del diametro). I rametti piccoli posso essere avvolti solo quando hanno lignificato. Nella stagione vegetativa, controllare il filo ogni 15 gg. per evitare che il legno resti segnato.
DIFESA DAI PARASSITI
Questo bonsai, normalmente, non viene colpito da malattie fungine, mentre può essere attaccato dagli afidi e cocciniglie in primavera e dal ragno rosso in estate. Se tenuto in casa, dove l’ambiente è più secco, il ragno rosso può diventare un problema anche nella stagione invernale. In ogni caso, dette patologie possono essere evitate facilmente con trattamenti preventivi, a cadenza quindicinale, con un insetticida polivalente.
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